TUMORI DEL PANCREAS: un programma di alimentazione personalizzato

L’educazione alla corretta alimentazione attiene alla popolazione sana e a chi si è già ammalato.

Le raccomandazioni del Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro sono una guida valida ed equilibrata almantenimento di un sano stile di vita e alla prevenzione delle patologie oncologiche senza dover ricorrere a diete “estreme”.

Più difficile è consigliare una dieta corretta a chi si è già ammalato di una patologia oncologica e, in particolare, di tumore del pancreas. In quest’ultimo caso, è necessario tenere conto della sede del tumore e dei trattamenti (chirurgici e medico oncologici) a cui il paziente viene sottoposto.

Le due funzioni principali del pancreas sono esocrina ed endocrina. La malattia stessa e l’atto chirurgico possono essere responsabili di uno stato di insufficienza esocrina ed endocrina.

La prima si manifesta con importante perdita di peso e steatorrea (alto contenuto di grassi non digeriti nelle feci), mentre la seconda con l’insorgenza di diabete mellito. I pazienti che presentano una perdita di peso > 5-10%, unitamente all’alterazione di altri parametri biochimici (indici di infiammazione, livelli di albumina, etc.), necessitano di un supplemento nutrizionale artificiale e/o di posticipare l’atto chirurgico per evitare complicanze post-operatorie.

 

 

Per quanto concerne la dieta del paziente con tumore del pancreas operato, questa deve tenere conto della ridotta capacità di assorbimento dei cibi, in particolare i cibi grassi, dovuta ad una ridotta e mancata produzione degli enzimi pancreatici con conseguente diarrea, crampi, sensazione di gonfiore, perdita dell’appetito e di peso, nausea e vomito, questi ultimi provocati anche dai trattamenti medici oncologici. Questa doverosa premessa ci servirà a farci comprendere meglio la scelta motivata dei cibi che stiamo per indicarvi.

Il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro raccomanda 5 porzioni di frutta e verdura non amidacee al giorno. Le verdure cotte sono tollerate meglio delle crude. Inoltre, sono consigliati frutti di bosco, agrumi, verdure a foglia verde e verdure crocifere, tutti alimenti ricchi di antiossidanti. Poichè la dieta dovrà contemplare il mantenimento di bassi livelli di glicemia e alimenti fonte di energia, è consigliata l’assunzione di carboidrati complessi (fagioli, lenticchie, avena, quinoa, riso integrale). Altre risorse energetiche sane sono i grassi monoinsaturi e polinsaturi (olio di oliva, noccioline, avocado). Lo specialista oncologo dovrà supportare la dieta con vitamina B ed enzimi pancreatici che, come abbiamo già sopra descritto, a causa della sindrome da malassorbimento cui i pazienti vanno incontro, non vengono spesso più prodotti.

Da quanto descritto, è evidente che la gestione di questa patologia richiede uno screening nutrizionale per il paziente dal momento della diagnosi all’intero corso della malattia nel contesto di un approccio multidisciplinare.

Negli Ospedali di Gallarate e Busto Arsizio, l’Unità Operativa di Oncologia ha organizzato un percorso ad hoc nell’ambito di un progetto denominato N.I.O. (Nutrizione in Oncologia), che prevede uno screening e un counseling nutrizionale per tutti i pazienti oncologici presi in carico per supportarli in corso di terapia medica oncologica.