ONCOLOGIA E CUCINA

Oncologia e Cucina” è un progetto che si propone di diffondere la cultura dell’alimentazione sana nella popolazione generale e nei pazienti con patologie oncologiche, con la finalità di prevenire gli effetti collaterali dei farmaci (chemioterapia, immunoterapia, terapia a bersaglio molecolare) e di garantire il 100% di aderenza alle terapie.

Nell’era della medicina di precisione, la cura dell’alimentazione rappresenta una delle rifiniture di pregio di un vestito di alta sartoria.

Questo avvalora l’importanza di aderire alle terapie proposte dall’oncologo, senza mai sostituirle con “pseudo cure” basate su programmi dietetici privi di fondamenti scientifici.

Oncologia e Cucina si avvale anche di un supporto web per creare una rete tra i pazienti e l’ospedale, attraverso una navigazione facile e intuitiva tra i campi di un menu a tendina creato ad uso e consumo degli utenti.

Sarà possibile non solo trovare informazioni su farmaci tradizionali, nuove molecole ed effetti collaterali che ne possono derivare, ma anche rispondere alla domanda sempre più frequente del paziente sui consigli nutrizionali in corso di terapia medica.

I pazienti troveranno consigli utili per affrontare la terapia, ricette di cucina di semplice realizzazione create su misura per loro da uno chef, sconti su prodotti alimentari biologici reperibili anche in negozi limitrofi all’Ospedale di Gallarate.

Oncologia e cucina si occupa anche della stesura di progetti di ricerca scientifici mirati a prevenire e ridurre l’incidenza degli effetti collaterali dei farmaci, diversificati per patologie e per tipo di terapia medica oncologica.

Uno di questi progetti è già in atto nell’Unità di Oncologia del Presidio ospedaliero Sant’Antonio Abate di Gallarate dell’ASST Valle Olona: il progetto “HEAT” (Health Eat and Toxicity) è stato approvato dal Comitato Etico Scientifico di Varese e ha come obiettivo principale la riduzione dell’incidenza della diarrea durante la somministrazione di chemioterapie tradizionali mediche oncologiche.

LA NASCITA DEL BISOGNO

Oncologia e Cucina nasce dall’esigenza di creare una continuità terapeutico – assistenziale per i pazienti in cura nell’Unità Operativa di Oncologia di Gallarate.

E’ il completamento di un percorso intrapreso da Maggio 2014, attraverso un progetto noto con l’acronimo di USOI  (Unità di terapie di supporto individualizzato), che ha come obiettivo la gestione degli effetti collaterali da farmaci (molecole a somministrazione orale, chemioterapia tradizionale, immunoterapia) evitando inutili accessi in pronto soccorso, e creando un percorso preferenziale per i pazienti che presentano tossicità non gestibile a domicilio.

Con la maggior parte delle terapie farmacologiche a nostra disposizione possiamo controllare e ridurre alcuni degli effetti collaterali dei farmaci, ma non sempre possiamo prevenirli, né sempre la terapia farmacologica è sufficiente a garantire l’aderenza alle terapie mediche oncologiche.

Pertanto, accanto ai presidi terapeutici e mai in sostituzione degli stessi, sarà garantito ai pazienti un programma di nutrizione personalizzato e adattato alle esigenze cliniche (effetti collaterali come nausea, vomito, diarrea, supporto nutrizionale ipercalorico in pazienti sottoposti a interventi di gastrectomia etc.).

IL NORMALISMO IN CUCINA

Nasce così il Normalismo in cucina, neologismo che indica un concetto non estremizzato di cucina sana. Si basa essenzialmente sul rispetto delle 10 regole istituite dal Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF).

Il Normalismo non si pone in antitesi con altri gruppi o correnti di pensiero, come il veganesimo e il vegetarianesimo di cui condividiamo l’aspetto etico della scelta, purché i regimi alimentari siano bilanciati ed equilibrati. Non vi stupirà quindi trovare sul sito ricette vegane o vegetariane, poiché il principio su cui si basano, è in linea con il rispetto delle regole di un’alimentazione sana per la prevenzione di malattie metaboliche e oncologiche.

Con il termine Normalismo s’intende anche la capacità critica di contemplare una dieta ipercalorica (senza per questo sentirsi trasgressori delle 10 regole del WCFR) per i pazienti sottoposti a gastrectomia totale, interventi chirurgici invalidanti come quelli per i tumori del tratto-testa collo, spesso condizionanti uno stato di iponutrizione incompatibile con l’inizio di qualunque terapia medica oncologica.

Spesso gli oncologi, presi dalla scelta del migliore regime terapeutico per il paziente, non tengono conto del fatto che il successo terapeutico possa dipendere dall’aderenza alla terapia proposta. Un esempio è la terapia adiuvante (precauzionale) somministrata dopo intervento chirurgico di gastrectomia. Lo stato nutrizionale postumo alla chirurgia e le condizioni cliniche fragili del paziente sono frequentemente causa di ritardo, interruzione o sospensione della terapia con conseguente perdita dell’efficacia terapeutica (ritardo della recidiva e allungamento della sopravvivenza).

Normalismo significa aiutare il paziente a non identificarsi con la sua condizione patologica, ma a mantenere per quanto possibile un normale stile di vita, quanto più vicino a quello precedente la diagnosi.
Il paziente non dovrà andare alla ricerca spasmodica di cibi di difficile reperibilità, ma sarà accompagnato nella scelta di un regime alimentare consono alle esigenze del momento, spesso dettate dagli effetti collaterali della sua terapia.

Normale sarà anche concedersi un “peccato di gola” trasgredendo al codice della perfezione, perché alla cucina appartengono anche gli ingredienti della cultura, piacere, e qualità della vita.